Contro criminalità e terrorismo occorrono leggi più restrittive non solo in Italia ma in tutta Europa. La dichiarazione di Zaia l'indomani del mancato attentato a Venezia.
Dopo lo
scampato pericolo di ieri, con l'
arresto a Venezia di una
cellula jihadista intenzionata a fare un attentato nel cuore del capoluogo veneto, il presidente della Regione
Luca Zaia invoca
leggi speciali contro il terrorismo e la criminalità.
“La domanda da porsi - afferma Zaia - è la seguente: riuscirà la legislazione penale italiana a
punire come meritano
i terroristi, anche a prescindere dal fatto che non sono riusciti a far scorrere il sangue che volevano? E più in generale, le leggi italiane consentono di
combattere e punire
la criminalità, di qualsiasi estrazione essa sia? La risposta è purtroppo no. La cronaca, magistrati sempre più numerosi che si sentono impotenti nel loro difficile mestiere, i media, oggi dicono
purtroppo no”.
Secondo il governatore, è ora di affrontare con coraggio il problema relativo alla sicurezza,
riformando una legislazione "colabrodo" che al posto di tutelare i cittadini,
sta dalla parte dei colpevoli.
Zaia cita alcuni esempi, riprendendo le parole del presidente dei magistrati italiani Piercamillo Davigo: per una rapina in casa in Romania si rischiano 30 anni di carcere duro, in Italia invece si può cavarsela con quattro. Una
disparità che, secondo il giurista, provocherebbe l'
importazione della criminalità.
Secondo Zaia sono necessarie, quindi,
leggi speciali più restrittive: "Dobbiamo avere il coraggio anche di
rinunciare a qualche piccola nostra libertà per riconquistare quella vera, che criminalità e terrorismo soffocano ben più di un po’ di
tolleranza zero per delinquenti e terroristi".
Ma per essere efficace, la
stretta contro il terrorismo dovrebbe riguardare l'
intera Europa, che, secondo Zaia è "
lacerata e impotente sull’immigrazione; divisa al punto che gli stati non si scambiano nemmeno tutte le informazioni che servirebbero per una
difesa comune della sicurezza e della legalità,
capace di fiaccolate di solidarietà, di
vertici di parole e di
null’altro".