Comune e Provincia di Rovigo, soci di maggioranza del Cur, hanno apprezzato la proposta di Api Rovigo di entrare nella compagine sociale del Consorzio universitario.
Comune e Provincia di Rovigo, che da soli detengono l'80% delle quote del Cur - l'altro 20% è della Camera di commercio Delta Lagunare - hanno espresso
apprezzamenti sulla possibilità che una ventina d'aziende che fanno parte di
Api Rovigo, l'associazione guidata da
Alessandro Duò, entrino nel Consorzio.
"Ho personalmente
caldeggiato il sostegno di Confapi al finanziamento dell’università - ha sottolineato il
sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin - questo permetterà maggiori risorse economiche e un investimento sui nostri ragazzi e sul loro, e nostro, futuro".
Sulla stessa lunghezza d’onda
Andrea Donzelli,
assessore alla Cultura della giunta Bergamin. "Anche se in questo momento non è una operazione attuabile poiché lo statuto non lo permette - le parole di Donzelli - è da diversi mesi che diciamo di
cambiare le regole e di conseguenza il Cur, posizione ampiamente condivisa. Bisognerà cambiare le regole per rilanciare il Cur, anche se è finita l’epoca dei mecenati e bisognerà creare interessi per i privati affinché ci siano i presupposti per la crescita delle loro rispettive imprese, attraverso la formazione di persone qualificate".
Marco Trombini, presidente della Provincia di Rovigo che si divide la maggioranza relativa da socio del Cur con il comune, è chiaro nel suo apprezzamento alla proposta di Api Rovigo. "
Noi siamo solo contenti - le sue parole - se ci si espone così, significa che la volontà c’è. E’ chiaro che, seppure il Cur non rientri, per certi versi, nei nostri compiti attuali, e lo avremmo dovuto abbandonare da tempo se avessimo dovuto guardare i bilanci, la parte nostra l’abbiamo sempre fatta. Dove si studia non si possano sviluppare cose negative, dalla conoscenza si produce altra conoscenza".
Il servizio completo in edicola nella Voce di venerdì 4 novembre