Il primo cittadino impone lo spegnimento degli apparecchi per 16 ore al giorno. In tutta la provincia sono oltre 560 locali che ospitano le “macchinette”.
ROVIGO - Più di cinquecento locali dotati di “macchinette” in tutto il Polesine, per un totale di circa
2.500 videopoker e slot machine. Un movimento enorme. Di soldi e di interessi. A cui il sindaco di Rovigo
Massimo Bergamin ha deciso di dichiarare guerra, imponendo l’accensione dei dispositivi per
non più di otto ore al giorno, pena multe salate e - in caso di violazioni gravi o di recidiva - persino la
chiusura del locale.
E’ difficile fare un censimento delle slot. Gli ultimi dati disponibili, aggiornati alla scorsa primavera, parlando di
564 locali che ospitano videopoker in provincia di Rovigo, con circa
2.564 macchinette complessive, a cui vanno aggiunge quelle ospitate in circa venti sale videolottery.
Un dato che fa del nostro territorio, dal punto di vista dell’azzardo, il più “caldo” del Veneto. E non solo: secondo uno studio, infatti, la nostra sarebbe la
seconda provincia italiana per concentrazione di esercizi commerciali dedicati al gioco d’azzardo in rapporto agli abitanti, subito dietro a Rimini.
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