Un minorenne vittima di abusi della madre e del compagno
Madre rumena e patrigno sudamericano accusati di aver obbligato il figlio di lei, sette anni, a masturbarsi mentre loro facevano sesso.
Costretto a stare in camera e a
guardare mentre la
madre e il suo
patrigno facevano
sesso,
obbligato a
masturbarsi e pure
picchiato: è la tragedia di un
bambino di
sette anni.
Accusati la
madre rumena e il patrigno sudamericano, a processo davanti al collegio del tribunale di Rovigo per
maltrattamenti,
violenza sessuale aggravata e corruzione di minore.
Il
bimbo all'epoca dei fatti, tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, aveva appena sette anni, troppi per poter dimenticare l'orrore, pochi per potersi difendere.
Viveva con la madre, che si era separata da un precedente matrimonio e il nuovo compagno sudamericano.
Secondo le accuse mosse da una
denuncia del papà naturale del bambino e su cui hanno indagato Polizia e Procura di Rovigo, in più occasioni nella casa familiare il bambino venne sottoposto a violenze con pugni, schiaffi e umiliazioni. Inoltre sarebbe stato invitato a rimanere nella stanza ad assistere alle sessioni hard, cosa confermata dal bimbo durante l’incidente probatorio.
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