Una barista di 23 anni, accusata del furto nel locale in cui lavorava si difese dichiarando di essere stata costretta con lo stupro. Condannata per il furto e per la calunnia.
Accusati di aver fatto un colpo da
10mila euro ai danni del Vlt Atlantic City di Occhiobello una coppia formata da un rumeno e un’italiana di 23 anni,
barista del locale, era a processo per furto.
Lei per liberarsi da ogni accusa, ha dichiarato di aver agito perché
violentata dal suo uomo e quindi costretta con la forza, ed è stata condannata a
2 anni, con patteggiamento, davanti al giudice per le udienze preliminar
i Pietro Mondaini, sia per la calunnia che per il furto.
Il furto, il quarto in un anno, subito da Atlantic City, in via Eridania a Occhiobello, era stato messo a segno nel
luglio del 2015.
Il colpo risultò subito strano, perché
non c’erano segni effrazione: chi aveva agito ha rubato il denaro della cassa senza rompere nulla.
Indagando i militari dell’Arma erano giunti ai due imputati. Il rumeno è stato rinviato a giudizio, lei ha patteggiato due anni.
Il servizio completo domani 9 febbraio sulla Voce di Rovigo