“Rovigo 920” dove la storia si fa immagine
CORONAVIRUS IN POLESINE
Antonio Compostella, direttore generale dell'Ulss 5
28/04/2020 - 12:38
ROVIGO - Martedì 28 aprile, in Polesine, è arrivato il riscontro di tre nuove positività. Una bambina del 2013, del Mediopolesine, contagiata in ambito familiare, da uno dei genitori; anche gli altri due casi hanno un andamento analogo; una giovane del 1998 di Rovigo, venuto in contatto col virus in ambito familiare, il caso positivo era uno dei genitori; infine, un uomo del 1965, il padre della ragazzina, venuto in contatto col caso indice, ossia la moglie.
Tutti contagi avvenuti, quindi, in ambito familiare. "Si tratta di tre persone - ha spiegato il direttore generale - poste in isolamento domiciliare tra il 12 e il 15 di aprile, sempre rimaste asintomatiche, col tampone eseguito, a fine isolamento, per verificare che fosse possibile concedere il via libera e chiudere il periodo di osservazione. Tampone risultato positivo, il che significa che nel corso del periodo dell'isolamento domiciliare i tre hanno contratto l'infezione, pur restando asintomatici, in famiglia. Quello che voglio sottolineare è l'importanza dell'opera di prevenzione che viene svolta dal personale sanitario".
Non solo: in questa maniera emerge, ancora una volta, il pericolo rappresentato dagli asintomatici, che non stanno male, non presentano sintomi, ma sono in grado di veicolare il contagio.
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