ROVIGO - Aperte questa mattina, al
ritorno dalla Cina dove hanno riscosso grandissimo successo, le casse contenenti
Meryt e
Baby, le due mummie appartenenti alla
collezioni di tesori dell'Accademia dei Concordi. Una giovane donna e una bambina che sono tornate per restare. Infatti l'obiettivo è quello di
esporle stabilmente nel percorso di visita di Palazzo Roverella, accanto ai capolavori della Pinacoteca dell’Accademia dei concordi e del seminario vescovile. Un momento emozionante durante il quale i presenti, stampa e istituzioni, hanno assistito all'apertura delle casse dove hanno viaggiato le due mummie. Dopo l'apertura le due mummie sono state poste sul bancone lì vicino mentre la dottoressa
Claudia Gambino di
Team Egitto Veneto spiegava cosa ci raccontano del loro passato. Le due mummie, in contrasto con le prime ipotesi, non sono madre e figlio o figlia. Dalle analisi su Meryt risulta infatti che la giovanissima donna non avesse partorito. Il fatto che siano arrivate fino ai giorni nostri, racconta la dottoressa, testimonia che le famiglie avevano predisposto per loro tutti i trattamenti necessari ad assicurare un aldilà dignitoso. Questo, molto probabilmente, denota l'appartenenza a famiglie facoltose di entrambe le mummie. Si tratta però di un passato che per alcuni versi rimane ancora misterioso e oscuro. Non sono arrivate sino a noi le bende delle mummie che potrebbero raccontare molto del loro passato.