ROVIGO - Ritorna l’incubo delle trivellazioni per il nostro Delta. Un territorio che conosce bene gli effetti dell’estrazione del gas metano dal sottosuolo, che interessò il nostro territorio negli anni Sessanta. E a dimostrarlo lo è il fenomeno della subsidenza. Insomma una storia che si ripete con conseguenze prevedibili e accertate.Ma quello che fa più sorridere è il fatto che queste piattaforme si posizioneranno nelle dodici miglia dalla costa, lo stesso spazio d’acqua dove è in atto la procedura per l’istituzione dei Siti di Interesse Comunitario (Sic) Marini. Nuovi vincoli a livello ambientale che minacciano il futuro della pesca, settore economico trainante per i 1500 addetti ai lavori del nostro delta. Un problema quindi rilevante per l’economia del Polesine affrontato dal comparto della pesca delle regioni dell’ Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con l’avvio dello studio Tarta-tur, con lo scopo di contrapporsi ai dati scientifici dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale(Ispra), incaricato dal Ministero dell’Ambiente e della tutela e del Mare (Mattm)Da una parte abbiamo quindi l’invadenza e l’effetto impattante di una piattaforma come la Teodorico, per l’estrazione del metano, dall’altra parte, dobbiamo fare i conti con il ministero dell’ambiente per tutelare e salvaguardare delfini e tartarughe nel nostro Adriatico.
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