ROVIGO - "Ho dovuto,
per il sopraggiungere di problemi fisici e di salute, interrompere lo sciopero della fame: riprenderò gradualmente a mangiare perché
altrimenti ne va della mia vita della mia salute e pregiudicherei il mio lavoro a scuola".
Il maestro polesano Stefano Siviero, dopo 12 giorni senza cibo, abbandona lo sciopero della fame, ma non molla la sua battaglia (
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Ma non placherò la mia azione per la salvaguardia del diritto acquisito che si vuole cancellate a colpi di sentenza a me e ad altri 7200 insegnanti già in ruolo, unitamente al declassamento dei restanti 48000 in seconda fascia. No al precariato a vita, sì alla stabilizzazione". Gli insegnanti sono da giorni in protesta davanti al ministero a Roma contro la sentenza che gli esclude dalle graduatorie per l'entrata in ruolo nelle scuole e il licenziamento di chi tra i diplomati magistrali l'assunzione l'aveva già conquistata (
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