ROVIGO - L'età in cui ci si avvicina alle sostanze stupefacenti è sempre più bassa. Dopo le notizie di cronaca degli ultimi giorni, che hanno visto il ritorno di alcuni spacciatori davanti alle scuole polesane, e la morte di un giovane per overdose a Villadose, a intervenire sulla questione dipendenze è il direttore del
Sert di Rovigo
, Marcello Mazzo. Non si tratta di un'emergenza, spiega, ma "senza dubbio l'età in cui ci si avvicina al
mondo delle dipendenze si sta abbassando: parliamo di contatti già a 12 anni, con le prime sbornie di alcol. Altro problema assai grave, racconta Mazzo, è la creazione costante di
nuove droghe sintetiche, la cui diffusione è incontrollabile a causa di internet. Degli ultimi mesi la notizia, ad esempio, della creazione di una nuova
metamfetamina al gusto di cannella. Infine, la nuova moda del momento è abbinare più sostanze insieme a partire dall'abuso di alcol, vero collante tra sostanze per chi ricerca lo sballo. Senza contare l'abuso di antidolorifici, medicine legali, a base di sostanze oppiacee. "Bisogna distinguere tra chi soffre di dipendenza e chi ne fa uso - commenta Mazzo - che sono due fenomeni molto diversi. Ovviamente le dipendenze sono le situazioni più pericolose, che creano danni importanti e danno vita a situazioni drammatiche. L'uso invece è pericoloso per la salute, soprattutto in età giovane, perché condiziona lo sviluppo fisico e delle facoltà cognitive". Un piccolo appunto poi sulla
liberalizzazione delle droghe leggere: "Non sono d'accordo - spiega Mazzo - la marijuana è molto pericolosa in età giovanile. Ma non sono d'accordo nemmeno su una politica troppo restrittiva, che creebbe situazioni controproducenti. E' un tema delicato, che deve essere trattato caso per caso".