Porto interrato a Scardovari, dove ieri mattina quattro imbarcazioni sono rimaste prigioniere. Un inconveniente che rischia di ripetersi vista la situazione del fondale dopo l'ultima piena.
Barche bloccate nel porto e
giornata persa: è questo il bilancio di quattro pescatori che ieri mattina a
Scardovari non sono riusciti a prendere il largo. Soltanto chi aveva attraccato la barca nei pontili lungo il Po è riuscito a lavorare, gli altri invece sono rimasti prigionieri del
porto peschereccio,
interrato a causa della piena.
Un operatore ittico che lavora nei vivai di cozze racconta infatti di non essere riuscito a spostare la sua imbarcazione dopo aver fatto rifornimento. Così barche e pescherecci hanno dovuto
attendere la marea della sera per provare a muoversi. Ma per chi ha perso la giornata resta l’
amarezza e la rabbia per il
mancato guadagno, proprio in un
periodo cruciale per le vendite, visto l’avvicinarsi delle festività.
Uno spiacevole
inconveniente, che rischia, però di ripetersi se non verranno fatti lavori di
risistemazione del porto. Gli ultimi interventi risalgono a quattro anni fa, ma
con l’ultima piena del Po la
situazione è
peggiorata: i sedimenti trasportati dal fiume hanno provocato, infatti, un
innalzamento del fondale. A questo si aggiungono, poi, i
legnami depositati sul fondo: una vera e propria
insidia per le eliche delle barche.