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CORONAVIRUS IN ITALIA
17/01/2021 - 15:35
VENETO - Mentre le Regioni continuano ad andare in ordine sparso sul ritorno in classe, anche a fronte di un’allerta nelle aree dove la curva dei contagi ha visto una nuova impennata, il Cts ha chiarito che le scuole superiori possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. La risposta è arrivata dopo che il governo aveva chiesto al Cts un’indicazione sul ritorno in classe degli studenti più grandi. Le scuole vanno dunque riaperte e, sottolineano ancora gli esperti, se qualche presidente di regione decidesse diversamente, "se ne assume la responsabilità".
Non sono poche infatti le Regioni che hanno deciso di posticipare il ritorno della didattica in presenza per le superiori. Ieri, era stato il governatore della Puglia Emiliano a evidenziare, contrariamente al parere del Cts, che la "scuola non è un luogo sicuro". Sulla stessa linea anche il presidente del Friuli Venezia Giulia che, in attesa della decisione del Tar al ricorso fatto da alcuni genitori contro lo slittamento del rientro in classe, non intende indietreggiare sul prolungamento della Dad.
Intanto, in Veneto, una delle Regioni più colpite dalla seconda ondata di Coronavirus, sono circa 200 le classi di elementari e medie sottoposte a quarantena per positività di uno o più studenti. E’ l’effetto, 10 giorni dopo la ripresa dalle vacanze di Natale, dell’ordinanza della Regione che ha cambiato la gestione dei casi positivi a scuola, obbligando all’isolamento le intere classi in presenza anche di un solo contagio.
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