I rodigini sono d'accordo "La salute viene prima di tutto"
CORONAVIRUS IN POLESINE
15/01/2021 - 16:12
ROVIGO - Si comincia a pensare anche alla campagna vaccinale di massa, quella che toccherà la popolazione nella sua grande maggioranza, una volta esaurite le categorie particolari alle quali è stata assegnata la priorità. A questo scopo, nel corso della conferenza dei sindaci di mercoledì 13 gennaio, Ulss 5 e Comuni hanno messo a punto una prima ripartizione del territorio con individuazione della sede vaccinale per ogni territorio di riferimento. Di seguito, ecco le varie zone con i Comuni che comprenderà, quello che ospiterà la sede - o le sedi - vaccinali e gli edifici o le strutture nelle quali queste saranno collocate.
Bassopolesine. Comprenderà i Comuni di Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po, Ariano nel Polesine. Il centro vaccinale sarà Porto Viro, con spostamento per tre giorni alla settimana a Porto Tolle. Edifici da individuare.
Adria. Comprenderà i Comuni di Adria, Corbola, Papozze, Pettorazza, Villadose, Ceregnano, Gavello, Crespino, Villanova Marchesana. Il centro vaccinale sarà ad Adria.
Rovigo. Comprenderà i Comuni di San Martino di Venezze, Rovigo, Boara Pisani (pur nel Padovano, ricade nel territorio dell'Ulss 5) Arquà Polesine, Bosaro, Polesella, Pontecchio Polesine, Guarda Veneta. Il centro vaccinale sarà a Rovigo al Censer di viale Porta Adige,.
Mediopolesine. Comprenderà i Comuni di Costa di Rovigo, Villanova del Ghebbo, Lusia, Lendinara, Badia Polesine, Canda, San Bellino, Fratta Polesine, Villamarzana, Pincara, Frassinelle. Il centro vaccinale sarà a Lendinara.
Altopolesine. Comprenderà i Comuni di Canaro, Fiesso Umbertiano, Stienta, Gaiba, Bagnolo di Po, Castelguglielmo, Ficarolo, Salara, Trecenta, Giacciano con Baruchella, Calto, Ceneselli, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Bergantino, Melara. Il centro vaccinale sarà a Trecenta, con spostamento per tre giorni alla settimana a Castelmassa.
Importante precisare come si tratti, al momento, di un schema di massima, in fase di evoluzione, ma che già è stato approvato e condiviso.
Per evitare equivoci, è necessario comprendere come questo sia il piano messo in atto dalle aziende sanitarie, nel quale non rientrano le cosiddette "Primule", ossia i padiglioni dei quali molto si è parlato sulla stampa. Questi, infatti, non saranno gestiti dalle Ulss, ma dalla struttura commissariale nazionale e avranno una funzione di aiuto e supporto.
Tornando al piano elaborato dalle Ulss e dai Comuni, determinante sarà il ruolo delle associazioni di volontariato: per esempio, per portare ai centri vaccinali le persone di una certa età che con mezzi propri farebbero fatica. Queste realtà, che sono veri e propri tesori per il territorio di riferimento, quindi, continueranno ad avere quella funzione fondamentale che tutti riconoscono loro sin dalla prima fase dell'emergenza.
In ogni caso, per quegli anziani bloccati a casa, il vaccino verrà somministrato a domicilio.
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