GIORNO DEL RICORDO
“Arginiamo i nazionalismi, portano solo alla distruzione dell’uomo”
ADRIA – Il giorno del ricordo celebrato a Adria, è partito da piazza Bocchi per arrivare in sala consigliare, dove a fare gli onori di casa c’era il primo cittadino Omar Barbierato. Il sindaco ha esordito citando la legge istitutiva della giornata del ricordo, commemorata per la prima volta dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi . “Il giorno del ricordo è stato purtroppo oggetto di una lotta ideologica e politica che dimostra come i nazionalismi e le ideologie siano il vero pericolo, se utilizzati per dividere i popoli, le persone e le culture. Queste ideologie utilizzate sono state le cause della seconda guerra mondiale e di tutti gli orrori che sono accaduti dopo, sia con le foibe e sia con l’esodo degli istriani, italiani e dalmati e le guerre civili, che sono state delle tragedie in Jugoslavia, anche in anni recenti”.
“Dovremmo vedere queste tragedie con gli occhi di fratelli – ha proseguito il sindaco – perché tante persone, anche dei nostri territori hanno amici e parenti che sono legati a quegli episodi”. Il sindaco ha reso noto che da parte di sua mamma, il papà (nonno del sindaco) era profugo giuliano e la bisnonna era croata. “L’impegno della politica – ha concluso il sindaco Barbierato- dal livello amministrativo al livello di governo e organismi internazionali , deve essere quello di arginare i nazionalismi che portano verso quel buco nero dove confluiscono la violenza, la guerra, l’odio e la volontà di distruggere gli essere umani e i fratelli”.
Ad esporre l’excursus storico lo storico Valentino Zaghi, davanti ad una platea dei vari rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, i vertici delle autorità militari del territorio e diversi cittadini.
Al termine dell’esposizione, lo storico Zaghi ha parlato di alcuni procedimenti penali a carico dei responsabili di alcune azioni efferate. “Nel 2001, la corte di cassazione si pronunciò per il non luogo a procedere, perché all’epoca dei fatti, gli episodi di guerra non erano accaduti in territorio Italiano. Una decisione che si traduce in una giustizia che non è riuscita a prendere una posizione – ha commentato lo storico – Un eccidio di cui ancora si parla molto, perché considerato uno dei più tragici e controversi della resistenza Italiana è l’eccidio di Porzus, che consistette nella fucilazione di diciassette partigiani della brigata Osoppo (della brigata Garibaldina) da parte di un gruppo di partigiani appartenenti al partito comunista italiano. Tra i fucilati Francesco De Gregori, zio del cantautore omonimo e Guido Pasolini, fratello maggiore del noto Pier Paolo Pasolini. Il procedimento giudiziario nei confronti del responsabile Mario Toffanin detto il Giacca, fu decretato dalla corte d’assise d’appello di Firenze, che nel frattempo era già in Jugoslavia e dove finì i suoi giorni”.
La sosta in municipio è terminata con l’annuncio da parte della consigliera con delega alla cultura Oriana Trombini, curatrice dell’evento, la quale ha annunciato che il prossimo appuntamento con la storia e la giornata della memoria delle vittime di mafia è già stata fissata per il prossimo 21 Marzo.
I presenti, dopo il corteo lungo corso Vittorio Emanuele e corso Mazzini, hanno terminato la cerimonia con la deposizione di una corona di alloro alla lapide collocata nelle vicinanze della chiesa della Tomba.
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